portogallo: lisbona, faraglioni, monasteri e castelli

11 giorni in Portogallo. Lisbona, azulejos, tram, paesi dai colori caldi, monasteri, castelli da favola, faraglioni, isole, quintas, fari e tanti dolci…

25 luglio – 5 agosto 2015

1° giorno

Arrivo in aereo a Lisbona. Soggiorniamo nel quartiere Mouraria, è antico e affascinante, ma anche piuttosto degradato. All’inizio troviamo un po’ difficile capire come visitare Lisbona, rispetto ad altre città dai monumenti molto famosi. Andiamo verso il castello di Sao Jorge, il quartiere è molto carino, con le casette basse e le strade lastricate. Le pavimentazioni sono bellissime, anche se spesso un po’ dissestate, in tutta la città, quelle di pietra chiara col sole diventano accecanti.

Alfama, Miradouro di Santa Luzia, con le sue bouganville e la vista sui tetti rossi e il Tejo. I Miradouros sono dei belvedere collocati sulle sommità dei colli, Lisbona, come Roma ne ha 7. Quartiere caratteristico, arabo, il più antico della città, pieno di vicoli e di locali in cui alla sera vanno in scena i cantanti di fado, la malinconica musica popolare portoghese.
Lisbona mi sembra un po’ Palermo, un po’ Napoli, forse Malta e Dubrovnik, sicuramente è sud.

Arriviamo, costeggiando la cattedrale, la Sé, alla Praca do commercio e al Tejo, è così largo che sembra già oceano.

Ceniamo nella Baixa, dove ci sono tanti locali piuttosto commerciali. Qua è il regno della sardina e ovunque puoi bere la Ginjia, il tipico e delizioso liquore di ciliegie prodotto a Obidos, e il porto, che adoro.

Ci accorgiamo presto che più che visitare i singoli monumenti è bello girare per le strade, guardare i palazzi rivestiti di azulejos e i quartieri cosi’ diversi tra loro.

Cantante di Fado, la musica tradizionale portoghese. Scopro i Madredeus, che ripropongono questa musica in chiave moderna. Mi piace molto Lisboa, dell’album ‘O Misterio’, della loro cantante, da solista, Teresa Salgueiro.

2° giorno

Miradouro de Nossa Senhora, da cui si gode una bellissima vista.
Prendiamo il famoso tram 28, uno dei simboli della città. Quartiere Chiado, elegante, con bei negozi e la famosa statua di Pessoa. Mangiamo nella bella piazzetta del Carmo e visitiamo la cattedrale gotica, priva della copertura perché crollata nel terremoto del 1755 che ha devastato più di metà della città e parte del Portogallo. Scendiamo al quartiere della Baixa con l’Elevador di Santa Justa, uno dei più particolari, in stile neogotico, costruito, pare, da un allievo di Eiffel. Proseguiamo per Rossio, dove c’è la stazione in stile neomanuelino. Per vincere i tanti dislivelli della città si possono utilizzare anche caratteristiche cremagliere.
Ceniamo nella Mouraria da O Eurico, piccolissimo ristorante tipico.

Il tram 28, uno dei simboli della città

Il tram 28, uno dei simboli della città

Il tram 28 che si arrampica sui colli della città

Il tram 28 che si arrampica sui colli della città

La cattedrale del Carmo

La cattedrale del Carmo

Elevador di Santa Justa

Elevador di Santa Justa

3° giorno

Belem
E’ un quartiere piuttosto lontano, verso la foce del Tejo, che raggiungiamo con l’elettrico 15. Ci sono molte cose da vedere. La famosa Torre di Belem, molto suggestiva, in mezzo all’acqua. L’enorme Mosteiro dos Jeronimos, in stile manuelino, ricco e pesante, che ospita anche il museo archeologico.

la torre di Belem

la torre di Belem

Il monumento alle scoperte geografiche “Padrao dos Descobrimentos”

Il monumento alle scoperte geografiche “Padrao dos Descobrimentos”

Il monumento alle scoperte geografiche “Padrao dos Descobrimentos”. Abbiamo visitato anche il Museo de electricidade, gratuito, una centrale termica a carbone dismessa, molto bella.
Imperdibile la tappa all’Antigua confeitaria de Belem dove sfornano i deliziosi pasteis de Belem, i migliori pasteis de nata, dolcetti di pasta sfoglia crema e cannella, uno dei simboli della città. Per evitare la lunga fila si può mangiare seduti all’interno.

Non dimenticheremo anche la deliziosa limonata alla menta! Lisbona è piena di bei chioschi in stile Liberty dove poter sorseggiare bevande rinfrescanti.

Cena al Chapito, locale trendy e particolare, da cui si gode una bellissima vista e che in alcune sere si allarga e si trasforma in un circo.

4° giorno

Andiamo all’aeroporto a prendere la macchina, una Clio super accessoriata, che affitteremo per il resto del viaggio.
Cabo da Roca. E’ il punto più a ovest d’Europa (a richiesta rilasciano anche un certificato). Scogliera e faro molto belli. La mia passione per i fari aumenta sempre più e il Portogallo dà molte soddisfazioni.

Cascais, Boca do Inferno. Scogliera abbastanza deludente.

Sintra. E’ patrimonio nazionale dell’umanità, ricca di bellissimi palazzi e tanti boschi.
Palacio Nacional da Pena. Coloratissimo e kitsch. Nettuno coi tritoni che potrebbe essere un’attrazione di Gardaland. Neomanuelino e mudejar, per me molto bello.

In centro a Sintra il Palacio Real, ricchissimo di decorazioni, stile manuelino autentico e azulejos, immensi camini che sembrano turchi.

Dormiamo in un bel b&b appena ristrutturato: http://villadospoetas.com/

5° giorno

Quinta do Regaleira. Villa con parco dei primi del ‘900, affascinante, massonica ed esoterica. Facciamo una visita guidata per cercare di comprendere i tanti significati misteriosi nascosti nei percorsi del giardino e nella residenza.

Partiamo verso l’Algarve. Dormiamo a Fonte do Boliqueime.

Sagres. Andiamo a vedere la fortezza sull’estremità della falesia. La vista dovrebbe essere bellissima ma si alza la nebbia e vediamo solo il campo di rocce con i gigli bianchi sotto i nostri piedi. Passiamo in poco da 40° a 20° gradi.

6° giorno

Andiamo a Faro verso il parco naturale di Rio Formosa. La città Velha è molto carina.

Prendiamo un ferry boat che in un ora porta alle isole. Mi attraggono sempre le isolette, sono dei mondi in miniatura con peculiarità uniche.

Isola di Farol. La trovo bellissima, con il faro, le casette minuscole appena dipinte di bianco e i giardinetti di sabbia.

Isola di Culatra, è un po’ più grande, c’è anche la scuola ma anche qua nessuna macchina. Verso la spiaggia il paesaggio è magico, una lunghissima passerella in legno attraversa dune e stagni. Spiaggia bianchissima e tanto vento.

Al ritorno un negozio minuscolo di torte appena sfornate. Mi sono innamorata dei mille dolci portoghesi, vere bombe di zucchero e uova, le tortas alle mandorle, al cioccolato, i tachos, i toucinhos do ceu, i bolos de arroz, i pasteis de nata, i jesuitas, le quejadas, la baba de camelo…
A cena cataplana di pesce, dai gusti forti.

7° giorno

Lagos, il paese sembra molto bello, con le mura, ma non lo visitiamo. Facciamo il Percurso do Ponte de Piedade che collega sulla scogliera le spiagge do Pinao, de Dona Ana, de Camilo e un faro. E’ meraviglioso, ad ogni passo una vista incredibile su faraglioni, grotte, scogliere.

  Alla spiaggia di Dona Ana affittiamo una barchetta e un pescatore ci porta in mezzo alle grotte. Le rocce dai colori meravigliosi creano forme che somigliano ad animali.

Silves, paese bello con cattedrale in pietra rosso scura. E’ deserto.

8° giorno

Abbandoniamo l’Algarve anche se avremmo voluto fermarci di più.
Mertola. Per arrivare attraversiamo una zona di parco molto bella con olivi, querce da sughero, ci attraversano la strada delle quaglie e una faina e intorno gazze iberiche, gruccioni, un upupa.


Il paese è caldissimo, molto bello, tutto bianco con il castello e le mura. Resti arabi e romani.

Arrivo a Evora. Hotel in centro. Cittadina molto bella, patrimonio dell’Unesco, tutta bianca e giallo, con tracce arabe. Però alle 18 è tutto chiuso, negozi, musei, chiese.
Visitiamo appena in tempo la bizzarra Cappella dos ossos, memento mori dal gusto molto macabro.

9° giorno

Visita della Sé con chiostro e campanile.
Evora Megalitica. E’ un centro importante e organizzano escursioni tematiche. I siti archeologici sono sparsi nella bellissima campagna in mezzo alle querce da sughero. Dolmen molto grande. Cromeleques suggestivi, tanti posizionati ad ellisse. Anta, sembra una cattedrale antica, con gli enormi massi disposti a cerchio.

Nazarè. Mi aspettavo un piccolo paese di pescatori, invece è grande e in estate piuttosto affollato. Molte signore sono in abiti tipici, alcune sono sedute fuori per offrire stanze in affitto. Saliamo con la funicolare a Sitio. Dall’alto la vista su Nazarè è bellissima, con i suoi tetti rossi e la grande spiaggia con le tende. Andiamo fino al faro, da lì la vista su un’altra spiaggia enorme, dalle acque molto meno calme, ideale per il wind surf.

Dormiamo in una residenza storica, molto bella e piuttosto economica. La sala di lettura e la biblioteca sono a disposizione degli ospiti.

http://www.aquintadocampo.com/

Ceniamo molto bene in un ristorante consigliatoci dal b&b, A Prensa, anche questo sembra un posto di altri tempi. Continua la mia collezione di dolci.

10° giorno

Monastero di Alcobaca. E’ un enorme, splendido edificio gotico con chiesa, chiostro, stanza del capitolo e delle incredibili cucine.

 

Fatima. Nonostante la notorietà è poco pubblicizzata e ha mantenuto, almeno in questo periodo, un’atmosfera abbastanza intima e discreta. Il santuario è chiuso per restauro, si visitano solo le tombe dei tre pastorelli. La chiesa nuova è moderna, bella ed essenziale.

Monastero di Batalha. Visitiamo anche quest’ultimo grande monastero gotico. Simile all’altro e molto bello. Particolare la cappella incompiuta.

Torniamo da A Prensa che non ci delude. Nel b&b compiliamo il libro degli ospiti che inizia del 1944.

11° giorno

Ultimo giorno. Obidos. Bellissimo paesino, tutto circondato da mura che percorriamo per intero, senza nessun parapetto. Il villaggio è molto turistico, affollato e pieno di negozi, ma affascinante e ben tenuto. Bellissime 2 librerie, una ricavata in una chiesa e l’altra che vende frutta e libri disposti nelle cassette della frutta. Molti negozi di ceramica fatta a mano.

Ritorno a Lisbona dove ci aspetta la riconsegna dell’auto e l’aereo.

Per organizzare il viaggio abbiamo consultato la guida verde del Touring.