kenya: nairobi, la missione e i parchi

Viaggio diverso, particolare e più difficile da raccontare perché è stato molto di più dei posti visitati. Siamo stati ospiti in una missione cattolica, nella savana a circa 6 ore a nord di Nairobi, da preti nostri amici e con uno di loro abbiamo anche fatto i turisti visitando il lago Nakuru e il Samburu National Reserve.

4 febbraio – 5 marzo 2010

Arrivo a Nairobi,

soggiorniamo allo Spring Silver Hotel.

In tarda mattinata viene a prenderci Don Marco. Vediamo una Nairobi ricca e ordinata, con bellissimi centri commerciali e tanto verde.

Appena fuori è diverso, forse la vera Africa, con mercati e negozietti in baracche coloratissime. Tanti bambini con le divise delle scuole.
Vista sulla Rift Valley, si sale a 2400 m.

Arrivo al Parco del Lago Nakuru, bello l’hotel in stile coloniale e buona la cena con pollo, ughali (una specie di polenta) e chapati (una specie di piadina).

Paesaggio meraviglioso, con tante acacie e il lago, in questa stagione abbastanza asciutto. Tantissimi animali, tra cui anche un leopardo su un ramo, difficile da avvistare. Tra i più tipici del parco i fenicotteri che creano una grande macchia rosa sul lago e i rinoceronti bianchi.

https://www.kenyavacanze.com/informazioni-turistiche/i-parchi-nazionali/139-parco-nazionale-lago-nakuru

case con murales raffiguranti le zebre

case con murales

zebra

zebra

fenicotteri e lago quasi asciutto

fenicotteri e lago quasi asciutto

rinoceronte bianco

rinoceronte bianco

Ripartiamo. Si sale e il paesaggio cambia, diventa verdissimo tra le piantagioni di caffè e di thè. Riscendiamo a Nyaururu.
Ovunque divani e poltrone in vendita. Il soggiorno è la stanza più importante della casa africana, è dove si ricevono gli ospiti.

mercato di nyaururu

mercato di nyaururu

Finisce la strada asfaltata e attraversiamo per 3 ore la savana su percorsi sterrati. Passiamo attraverso una riserva privata. Gruppi di elefanti sulle colline, facoceri, zebre, antilopi, gazzelle che saltano, dik dik e uno sciacallo.

Primo giorno nella missione di Lodokejek,

dove è stata costruita la chiesa, la scuola e l’ambulatorio. Dormiamo in una casetta tutta per noi, con il soffitto in cedro. Fuori fiori enormi, farfalle e sun birds. Sono l’unica donna bianca, molto bianca.., in mezzo al popolo dei Samburu.

la casetta dove siamo ospitati

la casetta dove siamo ospitati

E’ la settimana delle ceneri, gireremo per la missione nelle sue varie parrocchie, Kisima, Naiborgheggio, Kelele, Kirimon per le messe che saranno in swahili, a volte tradotte per le anziane in samburu da un catechista.
Le funzioni sono piene di bambini tutti con la divisa della scuola.

Ci offrono un regalo dentro una scatola di cartone che tengo in braccio in macchina. Mi accorgo ai primi salti che è un gallo…
Breve trekking sulla collina di Naiborgheggio. Acacie spinosissime, lepri e scoiattoli.
La vista dall’alto è meravigliosa, ci passano sulla testa le aquile, nella savana le shambas, gli appezzamenti di terra recintati, con le capanne, la manyatta.

"shambas:

Mentre siamo nella missione

facciamo qualche attività , poche cose ma per noi speciali, come imbiancare delle pareti, fare delle scritte, lezioni di uncinetto e di astronomia con il telescopio portato da casa.

lezione di astronomia

lezione di astronomia

Alla sera l’elettricità c’è fino alle 21.15, il tempo di vedere metà film, poi si spegne il generatore, silenzio e stelle. Nella casetta abbiamo un pannello fotovoltaico per le luci e solare per la doccia.
Un gruppo di ragazze ci accompagna a vedere delle cascate. Bellissime. Babbuini con i piccoli che spuntano dalla collina.


Al ritorno ci invitano dentro una manyatta. C’è una capretta con la sua capannina e alcune donne, con le loro collane da regine.

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I bambini ci toccano i capelli e le braccia, più pelose delle loro. Parlano fin da piccoli 3 lingue. il samburu, che parlano a casa e il swahili e l’inglese che imparano a scuola.
Al dispensario al giovedì è giorno di peso per i bambini, che vengono imbragati, appesi e pesati e alcuni vaccinati. E’ anche la giornata di distribuzione del cibo per i malati di aids, che hanno le cure, ma non da mangiare.

Da Kirimon un gruppo di ragazzi ci accompagna a vedere un laghetto, la leggenda dice che una stella è rotolata giù e ha fatto un buco che si è riempito d’acqua.

mensa scolastica

mensa scolastica

scuola a Naiborgheggio

scuola a Naiborgheggio

laghetto a Kirimon

laghetto a Kirimon

chiesa di Lodokejek

chiesa di Lodokejek

uccelli tessitori

uccelli tessitori

Il fiume Seya, vicino al paesino di Lodokejeck. Un moran, i guerrieri, che non vogliono mai farsi fotografare.

moran

moran

Ce ne andiamo dalla missione,

ancora una foto ai fiori del cotone, alla lucertola arcobaleno, al toporagno, a Ilario, una borsa da Regina che le cuce, qualche collana, gli uncinetti per Dorkas, tanti saluti, spesso imbarazzati…
Visita all’ospedale di Wamba, dei missionari della Consolata di Torino. Pranziamo a casa dell’amministratore.
Sosta a Nyeri a vedere la tomba di Baden Powell.

Arrivo al Samburu National Reserve, dormiamo in un posto molto bello il Sopa Lodge.
Siamo gli unici ospiti, concerto di rane solo per noi.
La savana è bellissima, alberi color argento che sembrano sculture. Fuori dalla finestra della camera un bucero.

http://www.kenya-information-guide.com/samburu.html
Partiamo per il safari con la nostra guida Daniel. Finalmente le giraffe! Sono reticolate, bellissime, con i piccoli, quando camminano sembra una danza.
Le guide si chiamano tra loro e dicono che sono stati visti tanti avvoltoi e quindi carogne. Quando ci avviciniamo vediamo il pasto di leonesse e leoncini a base di zebra.

giraffa reticolata

giraffa reticolata

gerenuk o antilope giraffa

gerenuk o antilope giraffa

sopa Lodge

sopa Lodge

faraona vulturina

faraona vulturina

serpentario

serpentario

zebra di Grevy

zebra di Grevy

Partenza per Nairobi.

Le ultime gazzelle, uno struzzo, un’upupa.
Paesaggio verde, grano, rose, e ananas (Del Monte).
Passiamo l’equatore. Alcuni mostrano l’esperimento dell’acqua che ha un vortice orario da una parte e antiorario dall’altra.

All’arrivo a Nairobi restiamo bloccati quasi 2 ore nel traffico.
L’ultimo giorno a Nairobi siamo soli. Prendiamo un autista che ci porta in giro per tutto il giorno.
Visitiamo la Safari Walk, Animal Orphanage , che si trova vicino al Nairobi National Park, dove vengono allevati i cuccioli orfani. Un addetto ci porta dal ghepardo, nato lì. Lo accarezziamo e fa delle fusa maestose!

http://www.kws.go.ke/Orphanages

Andiamo a vedere la casa museo di Karen Blixen dove è stata girata La mia Africa. E’ bellissima, giardino stupendo e sullo sfondo le colline del Ngong. Dentro ci sono anche i pantaloni di Robert Redford.

Karen Blixen

Dopo questo viaggio è obbligatoria anche la lettura del libro…

Ora io so una canzone dell’Africa, pensavo, una canzone della giraffa e della luna nuova sdraiata sul dorso dell’aratro nei campi e dei visi sudati degli uomini che raccoglievano il caffè – ma sa l’Africa una canzone che parla di me? Vibra nell’aria della pianura il barlume di un colore che io ho portato, c’è fra i giuochi dei bambini un giuoco che abbia il mio nome, proietta la luna piena, sulla ghiaia del viale, un’ombra che mi somiglia, vanno in cerca di me le aquile del Ngong?

Un irace dentro un contenitore per la lavorazione del caffè, macchinario dell’epoca.

Alla sera ceniamo al ristorante The Carnivore, dove si può mangiare carne di coccodrillo, facocero, cammello, struzzo…

Partenza a mezzanotte…

 

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