alsazia: strasburgo, i vigneti e i villaggi con le case a graticcio

luglio 2009

Giro dell’Alsazia. La bella città di Strasburgo, i vigneti, i villaggi dalle caratteristiche case a graticcio e le cicogne con i loro grandi nidi.

1° giorno

Partenza. Passaggio dalla Svizzera con sosta nella bella cittadina di Montreaux dove c’è il festival del jazz.

Arrivo in Alsazia e albergo ad Holtzheim. Giro serale a Strasburgo, bellissimo lo spettacolo delle luci sulla facciata della cattedrale romanica. Ristorante molto carino “La corde a linge” la cucina risente molto della vicina Germania, che si è anche contesa più volte con la Francia la proprietà di questa regione. Patè de fois gras e soup d’onion ma anche spatzle e il tipico baeckeoffe, spezzatino di carne e patate.

Cattedrale di Notre Dame, Strasburgo

Cattedrale di Notre Dame

Orologio astronomico

Orologio astronomico

2° giorno

Strasburgo. Visita della cattedrale di pietra rossa. C’è lo spettacolo dell’orologio astronomico. La morte, per non dimenticare, batte ogni 15 minuti…

Salita al campanile con i suoi 350 gradini. Giro della città, bellissimo il quartiere della Petite France con le sue case a graticcio, che saranno la caratteristica costante di tutto il viaggio in Alsazia.

il quartiere della Petite France

il quartiere della Petite France

Alla sera prendiamo il bateau e vediamo la città illuminata.

3° giorno

Oggi è il 14 luglio. Leggiamo sulla guida verde del Touring che nel caratteristico paese di Hunspach ci dovrebbe essere una festa tradizionale con i tipici cappelli cattolici e protestanti. Il paese è molto bello, bucolico e tradizionale, ma in giro non c’è anima viva.

Linea Maginot a Shoenenburg. Era la lunga fortificazione che avrebbe dovuto proteggere la Francia dall’avanzata tedesca e che fu invece semplicemente evitata passando dal Belgio. Il disastro tattico ha però conservato perfettamente questo impressionante monumento. Scendiamo 35 m sotto terra dove ci sono moltissimi tunnel e mobilio d’epoca.

i tunnel della Linea Maginot

i tunnel della Linea Maginot

Ritorno a Strasburgo, visita dell’orto botanico e, da fuori, ai palazzi del Parlamento Europeo. Alla sera fuochi per la festa del 14 luglio.

Hortus conclusus, scultura di Mimmo Paladino

Hortus conclusus, scultura di Mimmo Paladino

4° giorno

Partenza per la route des vins. Facciamo un po’ fatica a seguirne le indicazioni.

Mittelbergheim, uno de “Les plus beaux villages de France”, molto tranquillo. Bellissime le distese di vigne che caratterizzano tutto il paesaggio.

Castello di Haut Koeningsburg, in arenaria rosa, completamente restaurato nel ‘900.

Castello di Haut Koeningsburg

Castello di Haut Koeningsburg

Riquewihr, forse uno dei paesi più belli, anche se lo sono tutti. Sembra sempre di essere in una fiaba dei fratelli Grimm. Le case a graticcio, o maisons à colombages, con la struttura portante in legno a vista e il tamponamento in mattoni o paglia e cannicciato intonacato, e le cicogne che volano e nidificano, sono la costante.

riquewihr

riquewihr

Bergheim, tutto circondato da mura.

5° giorno

A colazione il Kugelhopf, dolce tipico alsaziano, una specie di panettone preparato nel caratteristico contenitore di ceramica.

Hunawihr, bella chiesa fortificata.

hunawihr

hunawihr

Vigneti dell'Alsazia

Vigneti dell’Alsazia

Visitiamo un bel parco, il “Centro di reintroduzione della cicogna e della lontra” dove si vedono tantissime cicogne e le lontre dentro gli stagni. Al pomeriggio lo spettacolo de les animaux pecheurs, con pinguini, lontre, otarie e il temutissimo cormorano che pesca i pesci in pochi secondi.

lontra

lontra

Giardino des papillons. Tante farfalle e clima tropicale.

Ribeauvillè, un po’ più grande, molto bello.

Ribeauvillè

Ribeauvillè

6° giorno

Colmar, forse la cittadina più bella. Passa il Tour de France ed è tutta addobbata a festa. Ogni angolo e ogni casa sono da fotografare.

Colmar, quartiere della Piccola Venezia

Colmar, quartiere della Piccola Venezia

Sognavo di dormire in una maison à colombages ma è tutto pieno e troviamo solo il peggiore motel in cui sono stata…

7° giorno

Passa il tour con la sua carovana colorata.

Ancora un giro per la città e partenza per Mullhouse. Albergo stavolta molto bello “Hotel de la bourse”.

La cittadina non è invece molto bella, ma i dintorni valgono la sosta.

8° giorno

Ecomusèe d’Alsace. Bellissimo. E’ un villaggio ricostruito, ma in modo scientifico. Negli anni ’80 tutte le case a graticcio fatiscenti o che dovevano essere demolite sono state smontate e fedelmente ricostruite creando un paese inventato ma credibile, con gli arredi originalil, gli antichi mestieri, i trattori, il mercato. Le attività da fare sono tante, giri in barca, in trattore e rappresentazioni di attività artigianali.

Ecomusèe d'Alsace

Ecomusèe d’Alsace

Eguisheim, altro bel paese. Le merende sono sempre ottime, con torte di albicocche, limone, mele..e il vino famoso è il Riesling.

9° giorno

Giro in un parco naturale con zone di stagni, la Petite Camargue di Saint Louis. Uccelli, libellule, rane e chalet in legno.

A Mulhouse c’è invece uno straordinario museo dell’Automobile, il più importante del mondo. La collezione Schlumpf, la più ampia per numero di Bugatti. Il proprietario era un originale: aveva nascosto nel capannone della sua ditta con pareti divisorie la sua immensa collezione di auto e quando ha dichiarato il fallimento della ditta lasciando gli operai senza stipendio questi hanno buttato giù le pareti svelando l’incredibile patrimonio (scampato alla loro furia).

il museo dell'automobile di Mulhouse

il museo dell’automobile di Mulhouse

10° giorno

Lasciamo l’Alsazia per la Germania, la Foresta Nera, a Todtnau. Bellissimo paesaggio, cascate, pascoli, prendiamo la seggiovia che ci porta a 1400 m. Buchiamo una gomma e riusciamo ad arrivare da un gommista in un paesino, che ce la deve cambiare, ma arriverà da Friburgo solo il giorno dopo. Ci fermiamo un giorno in più..

Serata tradizionale con concerto di bande in piazza.

11° giorno

Occupiamo il tempo visitando le miniere di Munstertal, non capiamo nulla della spiegazione in tedesco, ma sono carine. La gomma arriva, il gommista ama l’Italia, dal mio scarso tedesco non ho capito se in Italia guidava la corriera o correva in go-kart…comunque ne ha un bel ricordo.

Partenza, si torna a casa attraversando l’infinita Svizzera.